Ciao, sono Mariachiara Montera: sono una content creator, copywriter, consulente, e podcast host. Se oggi si parla così tanto di cibo, è anche colpa mia.
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Questo numero della newsletter è supportata da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia.
La mostra di Olga Cafiero
Quando ho scoperto le Langhe
Dove mangiare, sempre nelle Langhe
Quando esce Sugo?
La mostra di Olga Cafiero
Ci sono stagioni in cui andare a zonzo per le Langhe è surreale: le colline pettinate sotto nuvole mignon, filari verdissimi, oppure gialli e rossi quasi a urlare autunno, i castelli in cima ai colli, e la luce, che tutto nutre.
Le Langhe si nutrono di sguardi diversi: ci sono i turisti, i vignaioli, chi ci abita, e chi la ritrae, in maniera più o meno didascalica. Più questi sguardi indagano, più ogni volta che torneremo nelle Langhe, la nostra sarà un’esperienza più ricca.
Sintetizzo quindi così il motivo per cui andare a visitare la mostra Cultus Langarum di Olga Cafiero, visitabile nella Project Room di CAMERA Torino, che sostiene questo numero di Conserve. Cafiero è l’artista vincitrice della prima edizione del Garesio Vini Wine Prize for Documentary Photography e le opere sono il frutto di una residenza artistica che è durata settimane. Le foto, poetiche e sperimentali, raccontano il paesaggio culturale ed enologico della regione del Barolo come un archivio vivente, una ricca stratificazione di storie e tracce lasciate dall’uomo e dalla natura.
La mostra è visitabile fino al 2 giugno 2025, all’interno di EXPOSED Torino Foto Festival: qui tutte le informazioni sulla mostra.
E qui la mostra principale dedicata a Henri Cartier-Bresson che potete vedere sempre da CAMERA fino al 2 giugno.
Quando ho scoperto le Langhe
Ho vissuto a Milano dal 2006 al 2012, prima di venire a vivere a Torino, e andavo spesso nelle Langhe. A mangiare, what else. Visitavo anche con una certa frequenza Torino, per motivi familiari e alimentari, e ricordo che dicevo alle persone torinesi che erano fortunate a vivere nelle Langhe: mi guardavano un po’ interdetti. Le Langhe, per Torino e forse per tanti altri luoghi, erano un posto di vigne, ma non di scoperta e di escursioni.
Gli anni hanno cambiato la percezione, e ahimè anche il potere di acquisto: il nord Europa ha comprato le case, gli americani la possibilità di prenotare gli hotel, e per visitare le cantine devi - giustamente - prenotare e pagare.
A maggior ragione andare per ristoranti è la scusa perfetta per godersi ancora le colline, la luce, e la cucina, e i vini, di un territorio che rimane strabiliante.
Dove mangiare nelle Langhe
Ecco una manciata di ristoranti che ti consiglio, tra Langhe, Alta Langa, Langa Astigiana: alcuni fanno cucina tradizionale, altri allungano lo sguardo ben al di là del Piemonte, ma il bello di questo territorio è questo. Nessuno ha paura del futuro e delle novità, e se c’è una contaminazione che sposta il livello più in alto, viene integrata senza sforzo e con un certo orgoglio.
Uri Sapori Condivisi, a Roddino: il mio ristorante piemontese preferito è per metà coreano, e lo gestiscono Federica e Kim: venite qui se amate la brace, i menu degustazione, la carne come le verdure. Tra qualche mese andranno a Rivalta di Verduno, sotto La Morra.
Locanda fontanazza a La Morra: una cucina di territorio e solida, in un ristorante dove nei mesi caldi c’è una terrazza con vista La Morra. Hanno anche 4 camere. Si beve benissimo.
Osteria del Bramante a Roccaverano: un’osteria tradizionale colma di gentilezza, formaggi, piatti tradizionali. Della stessa proprietà, un albergo diffuso.
Repubblica di Perno, zona Monforte d’Alba: piatti della territorio, carni poco nobili, un dehors che in primavera regala pranzi del cuore, un social table all’ingresso. E i loro plin al tovagliolo, che dono.
Ristorante Battaglino, a Bra: una parola sola, finanziera. Ma anche: funghi con crema di tofu. Sì, perché la quarta generazione è vegana, ha aperto un laboratorio sopra al ristorante dove fanno corsi di cucina e super club da fare invidia a New York. Un posto speciale.
La Torre di Cherasco: un approdo sicuro e intimo, tra anguille laccate al Barolo, carne cruda e fondi bruni, vegetali e di carne. Un guizzo oltre la tradizione.
Cà del Re a Verduno: tre menu tra tradizione, vegetale, e sperimentazione. Vieni durante la primavera o l’estate e prenota un tavolo all’esterno: il loro giardino è uno dei posti più belli delle Langhe.
Ant a Novello: di sicuro il ristorante più audace delle Langhe. Un solo menu degustazione, a sorpresa, dove i piatti vengono raccontati dopo che sono stati mangiati. Gusti profondi, spigolosi, memorabili.
Trattoria La Coccinella a Serravalle Langhe: cucina anche qui del territorio per un luogo elegante dove godere di abbinamenti di pancia, come cipolla e fegatini, petto d’anatra e lamponi, tonno di galletto.
Locanda dell'arco a Cissone: tajarin, coniglio, ravioli del plin. Se si ha voglia di sapori di Langa, senza punti e virgola, questo è il posto giusto.
Fuocofarina ad Alba: una bakery con cucina figlia dell’estro di Fulvio Marino. Colazione dalle 9 alle 11, e poi scelta tra pizza e cucina.
Quando esce Sugo?
Sugo, il mio libro per @blackieedizioni esce il 16 maggio 2025.
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Sugo parla delle risposte che il cibo sa fornirci, quando lo interroghiamo nel modo giusto: è uno spaccato del rapporto tra il cibo e la nostra identità. È un’ode al cibo della nostra vita, sostanzioso e concreto.
Setaccio è una miscellanea di link di cose che ho mangiato, letto, appuntato e che possono essere di ispirazione per i tuoi appetiti.
Per conoscere le mostre attive sul territorio
Molti dei ristoranti che ti ho citato hanno delle camere, ma vai qui se cerchi un boutique hotel
📥 A cosa sto lavorando?
Sto preparando il contenuto dei corsi per la Scuola Holden: ti aspettiamo in classe :)
Vuoi sapere cosa succede a Torino? Con Torino Elettrica abbiamo aperto un canale Telegram con le segnalazioni dalla community.
Il 17 maggio abbiamo organizzato un brunch con Davide Longoni da Gastronomia Yamamoto: prenota prima che sia troppo tardi.
Stiamo definendo le presentazioni di Sugo, ma mano che arrivano te le segnalo su Instagram
Il mio nuovo sito è quasi pronto!
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Ciao, sono Mariachiara Montera: racconto il mondo e le storie attraverso il cibo, con un approccio interdisciplinare. Sono content strategist e content creator, copywriter, talent, podcast host.
Costruisco progetti per creare connessioni: li trovi qui.
Ho scritto due podcast per Storytel: Lingua, dove parlo di cibo e relazioni e Guscio, dove affronto il tema della psicoterapia. Sono autrice per Chora Media, per cui ho scritto Al Nocciolo, un viaggio nel mondo dell’olio extravergine d’oliva.
Ho scritto anche di altro, nel saggio autobiografico per Einaudi, “Non dipende da te”, sul tema del lavoro e della vergogna.