Ciao, sono Mariachiara Montera: sono una content creator, copywriter, consulente, e podcast host. Se oggi si parla così tanto di cibo, è anche colpa mia.
In questa newsletter
A fine maggio esce Sugo, il mio saggio per Blackie Edizioni. Preordinalo ora, su Amazon o nella tua libreria preferita.
Riciclare, su!
Le mille storie di un peperoncino
Le salse piccanti che ho in casa, ora
Vieni al picnic di Torino Elettrica?
Invitami in azienda
Come ogni anno, puoi scegliere a chi destinare il tuo 5x1000: da due anni la mia scelta è Helpcode, per garantire l’accesso a scuola e dei pasti completi a bambine e bambini che vivono in condizioni di vulnerabilità.
Basta la tua firma e il loro codice fiscale: 95017350109
Riciclare, su!
Dimentico sempre che le persone dimenticano: non parlo di rancore o nostalgia, lì ci sono persone che ricordano per sempre. Chiacchiero di contenuti, cioè il modo in cui chiamiamo qualsiasi cosa che secondo noi merita l’ascolto e secondo il 70% delle persone no.
Sono tra le creator e scrittrici che sono abbastanza certe di creare contenuti che meritano, ma sono anche felice che i contenuti decadano, e si sgretolino, e che non mantengano la stessa importanza nel tempo.
Questo per dire: ad aprile del 2024 avevo partecipato come speaker al Creative Morning di Torino, a tema spicy. Due notti fa ho pensato: beh, ma ricicliamolo sto’ speech. E quindi eccomi, diretta sul treno per Milano in direzione Gastronomika Festival dove andrò a tenere un talk sul linguaggio inclusivo, stretta tra mille scadenze, stanchissima, che ri-confeziono una newsletter sul piccante.
Partiamo da un piccolo peperoncino, per vedere come possiamo raccontare quasi tutto.
Le mille storie di un peperoncino
Amiamo il peperoncino per tantissimi motivi: per il sapore, perché lo leghiamo ai viaggi, per il colore, per il suono, perché ci ricorda lo sfrigolio della pasta al peperoncino e aglio. Mangiare peperoncino poi ha a che fare con la sfida, e siamo persone che in certe latitudini mangiano pesci velenosi e piante mortali: figurati se ci ritraiamo di fronte al piccante.
Peperoncino è il termine generico e deriva dal pigmentum latino: ricorda le proprietà coloranti dei pigmenti. Il pigmento (piment) indicava anche un balsamo profumato a base di aromi e di spezie, e un pimentier era sia un imbalsamatore che un profumiere.
Esistono oltre 200 varietà di peperoncino: colori, dimensioni e gradi di piccantezza sono diversi. Appartengono, come i peperoni, al genere Capsicum (famiglia Solanacee), e condividono quindi alcune molecole aromatiche. Chili messicano, aji sudamericano, pili-pili senegalese, paprika ungherese, zozio delle Antille, pepper anglosassone, peretz russo, Pfeffer tedesco: il peperoncino parla veramente tutte le lingue. Salsa mexicana verde, carioca del Brasile, harissa del Nord Africa, tabasco della Louisiana, rougail delle Antille, cari indiano, sambal indonesiano.
Mangiare e cucinare il piccante (grazie Nik Sharma)
Quando mangiamo del piccante, proviamo una sensazione di calore, che è una sensazione. In chimica si chiama “chemestesi”: è come il nostro corpo reagisce all’irritazione, è la risposta dei nostri recettori sensoriali alle sostanze chimiche contenute nel peperoncino: i recettori si irritano e inducono il cervello a produrre una sensazione di calore e dolore.
Potete ottenere maggiore sollievo dal bruciore del peperoncino consumando il latte e i suoi derivati, anziché bevendo acqua. La caseina, una proteica del latte, impedisce alle molecole di capsaicina di interagire con i recettori sensoriali e porta via parte del bruciore. Nei ristoranti indiani, si vedono spesso yogurt o raita - una salsa indiana preparata con yogurt magro cremoso, verdure e spezie - nel menu, i quali non solo rinfrescano, ma contrastano anche la piccantezza dei peperoncini utilizzati nei piatti.
Non esiste peperoncino senza alcol o grassi: la maggior parte delle sostanze chimiche responsabili del sapore piccante si scioglie meglio nell'alcol o nei grassi - liposolubili. Potete versare dei peperoncini essiccati interi in olio bollente per alcuni secondi per tirar fuori il loro sapore e il loro colore rosso e usare quest’olio per insaporire i piatti. È la base di una tecnica indiana che si chiama tadka, in cui l'olio caldo viene utilizzato per estrarre le molecole di colore e gusto dagli ingredienti.
Potete usare il piccante in infusione nell’alcol nei cocktail, perché ne estrae la piccantezza ma anche diverse molecole aromatiche. Se vi sentite audaci, sminuzzate o schiacciate i peperoncini invece di usarli a fette o interi per una piccantezza più intensa.
I soldi intorno alle salse piccanti
La Sriracha, salsa a base di peperoncini piccanti, aglio, zucchero, sale e aceto bianco, così diffusa in tutta l’Asia, è stata creata a Los Angeles, anche se le origini sono thailandesi. A commercializzarla e a farla conoscere però è il rifugiato vietnamita David Tran. La sua azienda, la Huy Fong Foods oggi fattura circa 80 milioni di dollari all’anno.
Tao Huabi è la donna che sta dietro al Lao Gan Ma Spicy Chilli Crisp, una salsa piccante e croccante di peperoncini tritati e fritti, a cui di volta in volta vengono aggiunti fagioli di soia, arachidi, tofu al gusto di pollo, pepe di sechuan. L’etichetta ha una nonnina sopra, una nonnina che secondo Forbes China stima la sua fortuna a 1,05 miliardi di dollari. Le origini sono molto umili, da un villaggio del Guizhou: un’infanzia di povertà, e oggi produce 1,3 milioni di bottiglie al giorno.
Proprio lei ha dato il via alla gourmettizzazione degli oli piccanti e friabili, dove oggi è in corso una lotta tra Momofuku, l'impero alimentare fondato dal famoso chef coreano David Chang, e altre aziende che producono oli piccanti. Il problema parte dal nome: Momofuku ha diffidato diverse aziende dall’usare "chili crunch" e "chile crunch" sulle etichette dei loro oli: non se la prende con la nonnina perché usa "chili crisp", non "chili crunch". Anche qui, i soldi: Momofuku Goods, nel 2023 ha realizzato vendite per 50 milioni di dollari. Molte delle aziende con cui Momofuku se la sta prendendo sono aziende di una, due o tre persone.
Non giriamoci attorno
Ora dovrebbe esserti chiaro.
Le salse piccanti che ho in casa, ora
Da sinistra a destra:
Lao Gan Ma Crispy Chili in Oil
Harissa alla rosa
Makè peperoncino fermentato
Peperoncino fermentato al bergamotto di Al Chile
Peperoncini verdi fritti Al Chile
Sriracha
Maria Bonita al Chipotle
Toban Djan
Salsa clementine yuzu Matshi Sauce
Wasabi
Yuzu Kosho
Manca la gochujang e il cren, ma quelli li ho sempre
Vieni al picnic di Torino Elettrica?
Sabato 7 giugno: ci vediamo al Parco della Tesoriera per un picnic. Festeggiamo i +1000 iscritti alla community di Torino Elettrica!
Ci incontriamo per le 11.30 sul lato destro, entrando da Via Asinari di Bernezzo (alle spalle di Corso Francia): ognuno porterà qualcosa, per poter condividere cibo e bevande con altre persone elettriche.
Se vuoi, finito il picnic, possiamo poi andare insieme al Pride di Torino: in questo momento storico ci sembra che partecipare, esserci e votare siano diritti da riprenderci e difendere 💘
Iscriviti qui su Eventbrite: troverai un file per organizzare il tutto!
Invitami in azienda
Sugo mi sta portando in giro tra le persone e le aziende: se vuoi invitarmi a parlare di come il cibo può influire sulla comunicazione, e migliorare la relazione tra i corpi e i generi, eccomi. Sto progettando workshop per migliorare la comunicazione interna tra le persone, partendo dal cibo. Per parlarne e progettare, scrivi a: andreabonino@elastica.eu
🦊 Dove vederci in giro
Mercoledì 28 maggio alle 12.00 sono alla Future Week da Edit, per parlare di Torino Elettrica e di dove sta andando Torino.
Mercoledì 28 maggio, ma alle 19.00, mi trovi da Gogol & Company, a Milano: presento Sugo, insieme ad Alessio Cannata.
Il 31 maggio non mi perdo il talk Emergenza Case con Sarah Gainsforth e Emily Sinnott, per il Festival Internazionale dell’Economia: vieni, e poi andiamo a occupare un villino insieme.
Sabato 7 giugno sarò al picnic di Torino Elettrica (vedi su)
Domenica 8 giugno porto in scena il mio primo pezzo di stand up insieme alla classe di Reeboot Teatro, dopo un anno di corso. Ti dirò dove? Non lo so ancora.
Lunedì 9 giugno porto Sugo al Circolo dei lettori di Torino, modera Sara Perro.
17 giugno: una cena di due tra i miei chef preferiti, grazie a Buonissima Torino. Al San Tommaso 10, Gabriele Eusebi ed Errico Recanati (invito)
Setaccio è una miscellanea di link di cose che ho mangiato, letto, appuntato e che possono essere di ispirazione per i tuoi appetiti.
Quando dei ravioli hanno gli occhi e si tengono per mano
Ci sarà Buonissima a Torino: una manifestazione che non sempre comprendo ma che organizza cene pop up notevoli. Qui il programma delle cene.
A proposito di cene&eventi, che meraviglia quelle legate ai Fifty Best.
Michela Balboni ha giustamente vinto un premio sulla fotografia di cibo
📥 A cosa sto lavorando?
Sto lavorando come content creator per Riso Scotti, Dalla Stessa Parte, Helpcode
Cavolo, tra una settimana comincia il nostro corso per la Scuola Holden!
Sto preparando la sales page del mio nuovo corso di scrittura: a ottobre a Torino. Spero di presentartelo a brevissimo.
💰 Codici sconto
Lime: col codice MARIACHIARA20 avete due corse gratuite su LimeBike o monopattino da 20 minuti ciascuna, valide esclusivamente a Torino e per i nuovi utenti fino a 200 attivazioni.
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Dant Studio: cartoleria, workshop e la mia linea Pensieri di burro: MARICLER10 e vale il 10%.
🛍️ Cosa ho comprato
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Ciao, sono Mariachiara Montera: racconto il mondo e le storie attraverso il cibo, con un approccio interdisciplinare. Sono content strategist e content creator, copywriter, talent, podcast host.
Costruisco progetti per creare connessioni: li trovi qui.
Sono autrice di Sugo, uno spaccato del rapporto tra il cibo e la nostra identità, per Blackie Edizioni
Ho scritto due podcast per Storytel: Lingua, dove parlo di cibo e relazioni e Guscio, dove affronto il tema della psicoterapia. Sono autrice per Chora Media, per cui ho scritto Al Nocciolo, un viaggio nel mondo dell’olio extravergine d’oliva.
Ho scritto anche di altro, nel saggio autobiografico per Einaudi, “Non dipende da te”, sul tema del lavoro e della vergogna.